Narrativa

La Valle di Ognidove

Collana: Le Tracce

Autore: Davide Sapienza

ISBN

Euro 14,00

Formato: 15 x 23 cm

Pagine: 176

Editore: Vivalda Editori

 

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La Valle di Ognidove

imperdibile
di settembre 2007

Davide Sapienza

Vivalda Editori

 

la copertina
“Il momento migliore per realizzare la verità è quello in cui questo concetto si radica: è questa, l’ultima salita. E’ proprio quella senza discesa, è la vetta sulla quale è possibile arrivare quasi spogli. Lassù non serve nessuno zaino con la giacca pesante, non serve un ricambio caldo per il petto sudato…Da quella meta non si ritorna. Oltre non è permesso andare. Ecco la chiave della serenità: riconoscere la meta e accettare il disegno più grande al quale apparteniamo, quando troviamo la nostra collocazione…”
Queste frasi sono tratte da I diari di Rubha Hunish e, quando nel 2005 lo lessi, insieme a tutto il resto del libro, mi colpirono a tal punto che questa prima opera letteraria di Davide Sapienza per me fu degna di essere insignita del titolo di Impedibile del mese di Marzo 2005, pochi mesi dopo noi tutti di Alpinia decidemmo anche per il miglior libro del 2005, Impedibile dell’anno

Non ho avuto alcuna difficoltà a recensire quel libro, purtroppo adesso esaurito e che spero possa venire ristampato presto, mi ha entusiasmato in un attimo, dell’autore non sapevo nulla, se non le poche note di copertina.

Le cose sono cambiate in questi due anni trascorsi: ho conosciuto personalmente Davide, ne ho potuto apprezzare le caratteristiche umane, i valori, siamo diventati amici.

Quando ho avuto in mano le bozze definitive de La Valle di Ognidove (privilegio che rare volte editori e autori accordano a persone di fiducia), non ne conoscevo ancora i testi, ma ne conoscevo la gestazione, lo spirito, il grande lavoro dell’autore e il suo travaglio spirituale, quindi una creatura già famigliare, incontro ben diverso che con il primo libro, e mi si consenta, molto più delicato e persino anche imbarazzante, perché è molto più facile esprimere giudizi su qualcuno o qualcosa con i quali non si è emotivamente coinvolti.

Confesso di avere dedicato molto tempo alla lettura e alla rilettura di quest’opera e per qualche momento ho avuto una tentazione, che però ho ritenuta impraticabile e non rispettosa né dell’autore né di voi lettori di Alpinia: lasciare la pagina della recensione in bianco, non per provocazione o disapprovazione al libro, ma per l’immenso turbine di sentimenti e sensazioni, per un po’ di tempo indescrivibili, che esso ha generato in me, praticamente un foglio bianco che esprimesse tutto, come la luce bianca che contiene tutti i colori dell’iride…

Visto che sono in vena di confidenze, vi dirò che ho avuto una seconda tentazione per questa recensione: riportare semplicemente e in modo integrale la prefazione di questo libro, opera di Mirella Tenderini , direttrice della Collana Le Tracce di CDA & Vivalda Editori, della quale il libro fa parte, essa è perfetta e riassume quanto di meglio e nel modo migliore si può dire di esso, ma anche questa seconda via l’ho ritenuta impraticabile…

Non mi lascerò ingabbiare nella retorica del dire che l’Autore in questi anni è maturato molto, che è stato capace di passare da flashes belli ma a volte un poco scollegati tra loro a una luce limpida e purissima, oppure affermare che la sua spiritualità si è fatta ancora più grande, che il suo stile letterario si è affinato molto col passare del tempo, che … sono cose verissime, che io stesso ho rilevato, ma il libro è molto di più…

E’ facile intuire che La Valle di Ognidove è un luogo immaginario, dove vive il Sogno, quel Sogno che ogni uomo, proprio perché uomo e dotato di spirito e di ragione, cerca nel corso della propria vita, qualunque siano le sue condizioni e ovunque vive; è il luogo che ciascuno cerca disperatamente per tutta la vita, una sorta di fonte di eternità, dove placare la propria sete di esistenza e che mai si riesce a trovare, se non dentro a se stessi.

Si fissi la foto di copertina, a lungo, poi si chiudano gli occhi e si cerchi di sovrapporla a un luogo amico, al paesaggio che più amiamo, in silenzio ascoltiamo la voce che esce da dentro ed ecco che saremo in questa famosa Valle.

Io ho trovato straordinario questo libro, ma devo raccomandare di prenderlo a piccole dosi, perché non è mai banale, richiede di fermarsi, di abbandonare le preoccupazioni quotidiane e iniziare a camminare fianco a fianco all’autore, percorrendo con lui questo viaggio alla ricerca della propria identità, così Ishmael, il narratore guida del libro, camminerà col lettore, insieme alla ricerca del senso della vita.

“Devo restare fermo…” ecco l’intuizione dell’autore per potersi spostare con la forza del pensiero, per raggiungere Ogniluogo, insieme ad Ogniuomo in Ognidove, rallentare il battito del cuore, sentire il proprio respiro, divenire una cosa sola con la natura circostante…

Dopo aver ben metabolizzato il libro, favorito anche dalle ferie estive, me ne sono andato in cima a un monte della mia giovinezza, poco più di una collina, che però si è trasformato nel mio nunatak , lassù finalmente penso di aver capito interamente ciò che Davide Sapienza vuole trasmettere con questo libro: la Valle di Ognidove sono i nostri ricordi, le nostre speranze, le esperienze dolorose e gioiose della nostra vita, sono le persone che amiamo e che ci hanno amato; occorre abbandonare i rumori, uscire dal turbine delle inutilità quotidiane e seguire l’Ishmael che è in ognuno di noi.

L’autore, come già detto, si è ben segnalato col suo primo libro, ci ha poi regalato emozioni con le sue riedizioni di opere dedicate a Jack London, si è affinato ed ha ampliato i propri orizzonti percorrendo le regioni del Grande Nord e si propone come uno dei migliori prosecutori spirituali del grande Jack, certo il più competente in Italia, a punto tale di essere il primo autore italiano invitato in America dalla prestigiosissima A.L.A., la American Literature Association, per parlare come scrittore italiano di naturalismo, in particolare riferimento a Jack London e alla wilderness nella letteratura

Questo non si limita ad essere un libro tradizionale, ma per desiderio di Davide Sapienza, vuole aprire un dialogo col lettore, stare insieme a lui, per fare questo e per iniziare insieme il viaggio, egli ha aperto questo bellissimo sito www.lavallediognidove.it, anche le presentazioni editoriali che farà e le trovate anche sulle Notizie di Alpinia, si preannunciano ben differenti da quelle tradizionali, spesso noiose e poco entusiasmanti, ma non vogliamo togliere ogni sorpresa, fateci un salto!

“Generalmente si prende una strada perché ricerca una direzione.
La direzione ci circonda e noi proseguiamo ignorando le deviazioni.
Le deviazioni sono la strada di qualcuno che non siamo noi.
La strada che pare non avere direzion:e quella, siamo noi”
Da la Valle di Ognidove


Filippo Zolezzi